Lo strano caso dei lavoratori dello spettacolo che non riescono a mangiare senza stipendio….
A guardare i numeri qualche dubbio sorge…
327 000 lavoratori nel settore live della musica italiana che nel 2020 l’emergenza COVID ha piegato, riducendo il fatturato del 97%.
97%, sì.
Nella maggior parte dei casi si tratta di lavoro non stabile, a chiamata, intermittente, a progetto:
0 spettacolo = 0 stipendio.
Equazione facile facile.
Le associazioni sindacali e di categoria hanno stimato che circa il 27% dei lavoratori, cioè 88290 persone, (!), sono costretti ad abbandonare il settore in modo definitivo. Chi finora è vissuto di musica deve imparare a fare altro. Non importa quanta professionalità abbia accumulato negli anni, non conta quanto sia bravo nel suo lavoro. Non c’è più posto. Non c’è più lavoro. Non si vive più di musica.
350 milioni erogati finora per il settore.
Tanti?!
Volendo fare un’equa ripartizione, 1000 euro a persona per quasi un anno di stop.
Per alcuni detrattori si tratta di eterni ragazzi che si lamentano per la chiusura del parco avventura, ma per la maggioranza di loro e delle loro famiglie si tratta degli scontrini del supermercato, delle bollette e del mutuo sulla casa (esattamente come per l’operaio e il ristoratore).
Anche i non appassionati conoscono le faraoniche scenografie dei Pink Floyd ed i tir pieni di attrezzature dei Pooh; è chiaro che David Gilmour non ha mai scaricato i cassoni delle luci e che Roby Facchinetti non guidava il tir. Sono proprio questi lavoratori che hanno subito il maggior danno, parliamo di autisti, facchini, fonici, sarte… il discorso è ben diverso per le star, di certo Paul McCartney non avrà problemi a superare un anno di lockdown!
E così alcune star filantropiche hanno ideato eventi ed iniziative a sostegno delle “retrovie”. Un esempio è il concerto “Heroes” del 6 settembre 2020 all’arena di Verona: streaming a pagamento, pochissimi spettatori presenti per far rispettare il distanziamento.
Sul finire del 2020, dopo aver compreso che la seconda ondata pandemica durerà ancora e con diffusione maggiore della prima, si è cercato di studiare una soluzione alternativa al blocco assoluto. Vediamo gli eventi più noti del panorama italiano:
7 Dicembre 2020 – Prima del Teatro alla Scala di Milano. Il concerto classico più esclusivo d’Italia, biglietti introvabili e prezzi esorbitanti, posti riservati ad autorità e vip. Per il 2020 è stato trasmesso dalla Rai gratuitamente, con la platea occupata, non dal pubblico, ma dall’orchestra, disposta in modo distanziato, coro sui palchi, solo 24 coristi ed una ristretta selezione di ballerini. Tutti hanno effettuato le prove con la mascherina, compresi cantanti e ballerini.
1 Gennaio 2021 – Concerto di capodanno alla Fenice di Venezia, trasmesso, come sempre, gratuitamente, dalla Rai. Senza pubblico, con orchestra ad occupare la platea, e coro distanziato sul palco, con la mascherina indossata anche in diretta…curiosamente a Vienna, nello stesso giorno, orchestra e coro hanno occupato gli spazi di sempre e nessuno indossava la mascherina. Che la Pandemia sia ammanicata coi discendenti asburgici?! Mistero…
2-6 Marzo 2021 – Festival di Sanremo. Dopo settimane di discussioni ha vinto il fronte del Sì, il festival si farà…senza pubblico, né pagante né comparse prezzolate. Il Comitato Tecnico Scientifico ha approvato un protocollo che disciplina TUTTO, dai microfoni fino alla porta del teatro Ariston: NO ai collegamenti esterni, NO a qualsiasi altro evento correlato. Alla fine ha prevalso una prudente mediazione tra chi avrebbe voluto fingere normalità e concedere i soliti cerimoniali e chi, per tutelare la salute pubblica, avrebbe voluto annullare l’evento…d’altronde, per un anno si può fare a meno di nuove canzonette…
THE SHOW MUST GO ON, ma piano e con circospezione…
P.S. Io studio Musica al Conservatorio, oltre alla Chimica, e il 24 novembre 2019 ho tenuto il mio primo concerto da solista grazie ad una borsa di studio: locandine, inviti, la chiesa piena di gente, gli applausi, le persone che venivano a farmi i complimenti e poi il rinfresco con gli amici. Desidero tanto viaggiare, mi piacerebbe studiare all’estero e magari anche trovarci un lavoro, vorrei fare proprio il musicista, oppure diventare un ingegnere del suono negli studi di registrazione o magari nei teatri. Insomma, non fatemi iscrivere a un corso di uncinetto…sostenete la musica!
Di: Giordano Sforzini – 3ACM