Salve a tutti quelli che sono finiti in questa pagina per leggere il punto di vista di uno che ha passato un bel po’ di tempo all’ITT Allievi-Sangallo di Terni.
Il mio nome è Francesco Razzoni, ex studente.
Sono un perito elettronico, per chi crede ancora nel vecchio ITIS, oppure un tecnico elettronico, per chi invece ripone la sua fede nell’ITT. Personalmente nutro una certa nostalgia per “l’Istituto Tecnico Industriale Statale”, quella scuola con sopra una scritta imponente che, ancora oggi, è impossibile non notare quando ci si passa davanti… ma non è di questo che voglio parlare, era solo per dire che lo chiamerò ITIS.
Questa scuola mi ha dato tanto. Tra le cose che rimarranno con me per parecchio tempo ci sono, oltre all’accento ternano e un diploma nell’anno 2018, tutti quei bei ricordi che ancora continuo a raccontare in giro e che provo a condividere anche qui.
L’ITIS mi ha fatto divertire insegnandomi ad essere un tecnico.
Adesso, imparare divertendosi penso che sia un po’ il sogno di tutti e lo scrivo sorridendo, perché banalmente non c’è niente di meglio (e forse anche di più insolito a quell’età) che andare a scuola contento di volerci andare, vedere persone che sei contento di vedere e, non da ultimo, studiare cose che sono proprio belle da sapere, per poi metterci le mani in laboratorio e nelle officine.
Di sicuro questa scuola mi ha reso un tecnico, e cioè una persona pratica e pragmatica nella vita, ma non solo: in un ambiente del genere, infatti, se si ha buona volontà (e non ne serve tanta), si cresce un po’ “a verso” secondo me, ovvero si arriva anche ad essere curiosi e ad apprezzare lo studio, ad alimentare la voglia di sapere sempre di più, affrontando tutto con la consapevolezza che esiste sempre un’applicazione pratica di ciò che si studia e che perciò che non è mai inutile farlo.
Troppe volte si sentono studenti dire “ma che ci vengo a fare a scuola?” o “non vedo l’ora che finisca” e questo accade, a mio parere, quando sfugge ai giovani quanto ciò che si studia potrà essere utile al di fuori della scuola. Be’, l’ITIS rende abbastanza bene l’idea da questo punto di vista, perché è una scuola che permette di sviluppare appunto un cervello pratico, attraverso un costante rapporto fra ciò che si studia in teoria e ciò che si fa in laboratorio.
Chi mi conosce sa che non scrivo tanto per scrivere, e quello che leggete, anche se sembra siano considerazioni pure, è ciò che è successo a me.
Sono entrato in questa scuola nel 2012/2013 che non capivo tanto, e non ero stato uno studente modello alle medie. Poi, piano piano, ho cominciato a sviluppare una curiosità e un interesse sempre più spiccati per la maggior parte delle materie che mi proponevano lì dentro. Oggi non dico di essere un luminare, ma di sicuro sono uscito dall’Allievi con delle ambizioni che, per il momento, mi hanno portato al Politecnico di Milano, dove, tra qualche mese, se non capita niente, potrei laurearmi ed essere un ingegnere a 21 anni.
Ora, non è il titolo che fa la differenza, però la vita oltre la scuola è fatta anche di scelte che bisogna avere il coraggio di prendere, e penso che sia importante avere degli obiettivi e degli interessi.
All’ITIS ho trovato persone che mi hanno aiutato a capire quali potessero essere i miei orizzonti e come fare per raggiungerli, gente che consiglierei a chi si trova a dover scegliere – per esempio – la scuola superiore, di andare a conoscere. Provate a seguire questo consiglio: sarà un consiglio utile? Ce lo sapremo ridire.
Quindi chiamatelo come vi pare questo istituto, però qua dentro ci si diverte tanto, e, se si ha un po’ di “capoccia”, si impara pure qualche cosa per finire direttamente o quasi nel mondo del lavoro, il che, già di per sé, è un obiettivo piuttosto allettante. Non elenco gli innumerevoli progetti in cui gli studenti possono essere coinvolti dentro questa scuola, o le aziende con cui è possibile fare esperienze di alternanza scuola-lavoro, perché non finirei più, però penso sia chiaro che, se si vuole, all’Istituto Tecnico Tecnologico c’è solo da imparare!
Chi ha seguito fino a qui, ha capito che questo è un istituto veramente completo, che di sicuro avrà le sue imperfezioni, come tutti, ma non c’è paragone con ciò che mette a disposizione.
Quindi concludo salutando tutti coloro che leggeranno questo pensiero che ho scritto per la scuola e tutti quelli che sanno di che parlo e che mi conoscono, dal personale scolastico alla Dirigente: tornerò presto a trovarvi, spero 😉.
Di: Francesco Razzoni, ex studente ITT