“Sono fisicamente stanco, sono letteralmente a pezzi”… questo l’esordio di “Roma”, il singolo di Massimo Bartolucci che colpisce a fondo sin dalla prima nota…colpisce e scava…
La musica ha avuto ed ha un ruolo fondamentale nelle nostre vite, soprattutto in un momento così delicato com’è stato quello che ci ha visti tutti vittime del lockdown e di una pandemia alienante sconvolgente.
Spesso e volentieri ci ritroviamo ad affrontare periodi di difficoltà, trovando rifugio nel vasto mondo musicale che ci garantisce un nobile nascondiglio, immaginario e intoccabile.
Il più delle volte, però, ascoltiamo la musica come svago, per sognare ad occhi aperti e liberare la mente da problemi o situazioni quotidiane, interpretando e ascoltando solo ciò in cui ci ritroviamo.
D’altro canto in molti ragazzi la musica ha suscitato il desiderio di creare e realizzare, portando in musica il proprio mondo.
Nella moltitudine dei giovani emergenti, abbiamo avuto il privilegio di intervistare l’ambizioso cantautore ternano Massimo Bartolucci, vincitore della quinta fase dell’edizione di “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore” con il suo inedito “Insonnia”.
L’artista, intriso di musica fin dall’infanzia, stupisce i suoi fan e ascoltatori con l’iniziativa di un nuovo album composto interamente in lingua italiana, dimostrando la sua versatilità vocale e la sua profondità artistica.
“ROMA” è il titolo del nuovo capolavoro del cantante ed ha un arrangiamento musicale in pieno stile anni ’80, con ampio uso del pieno d’orchestra in cui si inseriscono chitarre arpeggiate in funzione di accompagnamento (c.d. tappeto), lontano dallo “stile povero” usato solitamente dai cantautori italiani dell’epoca. Il brano inizia con la sola voce di Massimo accompagnata da un pianoforte, a cui si vanno poi ad aggiungere orchestra e chitarre. Nella seconda parte, in cui entrano anche basso e batteria, spicca un breve assolo di chitarra elettrica in cui è riconoscibile l’uso della leva del vibrato. Il cantato di Massimo ricorda un po’lo stile di Mika, passando fluidamente dalla voce piena al falsetto; la metrica è piuttosto libera e la scelta della parola prevale sulla ricerca della banale rima e sillabazione.
Non vogliamo rubarvi tempo con altre descrizioni, vi lasciamo al video dell’intervista ed all’ascolto del brano, nella certezza che la fascinazione sarà irreversibile e vi porterà a vibrare insieme alla voce di Massimo…
Di: Nicole Proietti & Giordano Sforzini – 3 ACM