Dolce come la stevia

Crescere è strano.

Prima sei spensierata, ti emozioni per le piccole cose e non hai problemi con te stessa, poco dopo inizi a sentirti in difetto, avverti tutto molto più intensamente e i paragoni con le altre ragazze non finiscono più.

Arriva il momento nel quale ti rendi conto che stai cambiando, perdi il controllo di qualcosa dentro di te, qualcosa che fino a quel momento era stato calmo e silenzioso, ma adesso urla, vuole uscire, vuole dimostrare al mondo chi sei veramente, e non sarà certo un’innocente ragazzina di 13 anni a fermarlo.

La routine cambia.

Se prima ti alzavi la mattina, prendevi dei vestiti a caso dall’armadio e poi andavi a scuola spensierata, pronta a ridere e scherzare con le tue amiche, adesso nessun vestito sembra starti più bene addosso o almeno non come sta bene alle altre; passi minuti e minuti allo specchio, tua madre ti chiama perché sei in ritardo e finisci per andare a scuola con quei pantaloni orrendi che mettono in risalto tutti quei centimetri “in più”.

“Spero nessuno lo noti”, pensi fra te, ma purtroppo la superficialità regna sovrana tra i ragazzini di quell’età, quindi…”Sbaglio o sei ingrassata?”

Il cuore si ferma, tutte le paranoie che avevi avuto fino a quel momento sono state confermate da una frase. “Boh può essere, non mi importa”, rispondi. Sì invece che ti importa; sudi a freddo e inizi a sentire un groppo alla gola, “Forse è meglio allacciarsi la felpa in vita”.

Da lì inizia il controllo sfrenato del cibo, il conto delle calorie, le porzioni diventano persino il tuo forte e l’ossessione aumenta sempre di più; pian piano inizi a vedere dei miglioramenti, ma per te non è abbastanza. 

Senza farti scoprire, inizi a buttare via il cibo, salti la cena, non porti la merenda a scuola e finalmente vedi quel numero abbassarsi sempre di più. Ti senti realizzata, ti piace il tuo fisico e ti prometti di continuare così a vita; inizi anche ad attirare l’attenzione di qualche ragazzo, ma non ti rendi conto che stai facendo del male a te stessa. La gente intorno a te pensa che tu sia in forma, tranne i tuoi genitori “Non ceni nemmeno oggi?” “Sì, sì dopo mangio qualcosa”, una delle tante bugie.

Però più passano le notti e più il desiderio di tornare a mangiare come prima ti tormenta, per questo decidi di riprendere la tua vecchia alimentazione. “Ma sì, che sarà mai? Tanto un po’ di chili li ho persi…” e con questa scusa mangi, e mangi, e poi rimangi ancora, senza controllo, é come se quel qualcosa dentro di te avesse preso il sopravvento, e adesso ha fame, tanta fame.

I numeri aumentano di nuovo, le abbuffate, i pianti, le crisi, le litigate per il pranzo della domenica e poi… il vomito, i lassativi, le giornate di digiuno.

Cerchi qualcuno a cui dare la colpa ma non lo trovi, senti di non avere il controllo delle tue stesse azioni.

Pensi ad uno snack goloso ma poi ti dici: “ Ha troppe calorie, mangerò una mela”, e quindi mangi la mela, lo snack goloso, un pezzo di pizza, un pacco intero di biscotti con il latte e poi arrivano…la solitudine, il disprezzo, il senso di colpa.

Sei talmente disgustata da te stessa che forse è meglio rimanere a casa oggi, e anche domani, forse anche dopodomani.

“Quando avrò la pancia piatta potrò uscire”.

 “Mi chiedo se mai finirà tutto questo”.

In un mondo che ci giudica per come appariamo, è difficile ricordare che il valore di una persona non si misura dalla forma del corpo, ma dalla forza di chi è. Questo tipo di disturbo ti inganna, ma tu non sei il tuo disturbo. Apprezza te stessa/o, impara a volerti bene, concentrati su altro, come ad esempio uno sport o un hobby, libera la tua mente.

Il supporto psicologico è un elemento fondamentale e non bisogna mai sottovalutare l’importanza di parlare con un professionista. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto; il primo passo verso la guarigione è il più difficile, ma è quello che può cambiare tutto.

Lucrezia Caldo, 5ACEC

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