“Il tempo passa e io cambio con esso.
Sono passati 160 anni da quando sono nata, resisto facendo crescere nuove generazioni.
Sono nata nel 1864 con l’obiettivo di formare gli studenti nel campo della meccanica e costruzione, oggi invece, formo persone in molti ambiti: chimica e biotecnologie, informatica, meccanica, elettronica, elettrotecnica, automazione, CAT, logistica e trasporti.”
Il 6 dicembre 2024, è un giorno speciale: la nostra scuola compie 160 anni.
Oggi celebriamo dunque i 160 anni dell’ITT che ha sempre saputo adattarsi alle sfide del suo tempo, formando generazioni di studenti pronti ad affrontare le evoluzioni sociali, culturali ed economiche del mondo.
In tutti questi anni la nostra istituzione si è impegnata a crescere nuovi studenti.
La giornata fredda e piovosa viene subito scaldata dal discorso della Preside, la quale sottolinea l’importanza del passato per stabilire delle basi forti per un futuro migliore.
Nella sala sono presenti molti responsabili di varie istituzioni.
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La giornata di oggi è un’opportunità per riflettere sul passato, celebrare i traguardi raggiunti e, soprattutto, guardare al futuro con rinnovata determinazione.
Valeria Alessandrini, portavoce del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, esprime il sostegno del Ministero, sottolineando come la scuola abbia saputo rimanere fedele alla crescita e all’innovazione, rispondendo alle trasformazioni della società e diventando un polo per la formazione industriale e culturale di riferimento. L’istituto è stato in grado di integrare la tecnologia nella formazione, preparando gli studenti a essere protagonisti dell’evoluzione sociale ed economica. La chiave di questo successo, dice Alessandrini, è la capacità di adattarsi alle necessità del mondo che cambia, creando studenti equipaggiati di strumenti all’avanguardia per affrontare le sfide future.
Raimondo Remetto, nel suo intervento, sottolinea l’importanza della scuola nel preservare la memoria storica, ma pone l’accento sul futuro. “I fondi destinati alla scuola sono importanti”, afferma, “ma è essenziale saperli gestire al meglio per migliorare l’istruzione tecnica e consentire agli studenti di entrare nel mondo del lavoro con le competenze giuste.” Ricorda anche come un istituto tecnico rappresenti una porta verso il lavoro, lo studio e l’approfondimento, preparando gli studenti alle esigenze del mercato.
L’Assessore Viviana Altamura, in rappresentanza del Comune di Terni, evidenzia l’importanza di un’istruzione che si adatti alle esigenze della società. Cita, con orgoglio, il lavoro della nostra Preside, che ha contribuito a far aumentare le iscrizioni femminili nei corsi tecnici, abbattendo le barriere di genere e offrendo pari opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dal sesso.
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Il Vescovo di Terni, Soddu, richiama l’importanza di questi primi 160 anni, descrivendo la scuola come un luogo di formazione non solo per il lavoro, ma anche per la crescita umana e sociale. Ha affermato che i giovani sono il presente e il futuro e che l’istruzione è la chiave per aprire loro le porte del mondo del lavoro.
Maria Daniela Petrocchi, co-autrice del libro ”I primi 160 anni dell’Istituto Tecnico di Terni” insieme alla Dirigente scolastica, racconta poi il lungo viaggio della ricerca storica che ha portato alla realizzazione di questo importante volume. Il libro, che copre il periodo dal 1861 fino alla fine del 1900, è stato scritto non da storici professionisti, ma da appassionati ricercatori, e contiene riproduzioni di documenti storici significativi.
Petrocchi parla delle origini dell’istituto, risalenti al 1864, quando Napoleone Bernico, spinto dal desiderio di favorire la crescita della città, decise di aprire una scuola tecnica. Fu lui a gettare le basi per la formazione dei tecnici che avrebbero contribuito alla crescita industriale della regione. Importante anche il contributo di Giovanni Corradi, che nel 1883 propose la creazione di un corso tecnico di meccanico e metallurgico, in risposta alla crescente domanda di formare specialisti nel settore.
Nel 1900, la scuola ricevette il riconoscimento internazionale con la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi per la qualità del suo lavoro e per l’innovazione raggiunta. Da quel momento, consolidò il suo ruolo nel panorama educativo e industriale locale, formando tecnici che contribuirono allo sviluppo dell’industria non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
L’istituto, nel corso degli anni, ha saputo rispondere alle sfide del tempo, con l’introduzione di nuovi corsi, come l’elettronica nel 1953, e l’apertura di corsi serali nel 1964; nonostante le difficoltà economiche degli anni ’80 e ’90, ha saputo adattarsi, mantenendo una forte connessione con il mondo del lavoro e rispondendo alle necessità del settore tecnico. Il 1992 è stato un anno simbolico, quando l’istituto è stato intitolato a Lorenzo Allievi, simbolo dell’innovazione e della qualità educativa.
Roberto Ditti, studioso e ricercatore, sottolinea l’importanza di riscoprire la storia del nostro istituto, citando il ritrovamento di un documento a Livorno che riguarda l’influenza delle idee positiviste sulla formazione tecnica degli studenti. La scuola tecnica, aggiunge Ditti, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel formare professionisti capaci di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
Infine, intervengono anche i rappresentati di varie imprese importanti del territorio che sottolineano come la scuola prepari gli studenti alla vita, al lavoro e allo studio, e come la formazione tecnica sia fondamentale per la crescita del paese.
Paolo Garofoli, rappresentante di Confindustria, parla delle sfide future, con particolare riferimento all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie che stanno cambiando il mondo del lavoro. Enfatizza la necessità di creare un legame diretto tra la scuola e le imprese, per garantire che gli studenti possiedano le competenze necessarie per affrontare le sfide professionali del futuro.
Il Prof. Andrea Brozzetti, ex studente e ora docente dell’ITT, racconta infine la sua esperienza, affermando che la sua esperienza scolastica gli ha dato la possibilità di scegliere il proprio futuro grazie alle competenze acquisite.
Il suo amore per l’istituto è ancora vivo, e oggi ha il privilegio di insegnare ai giovani come è stato insegnato a lui.
Questa giornata di celebrazione non è solo un ricordo del passato, ma un’occasione per costruire insieme il futuro, per continuare a formare giovani tecnici, pronti ad affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.
Ringraziamo quindi la nostra scuola per istruire noi ragazzi da 160 anni.
Klevin Kasmi, Lucrezia Caldo – 5ACEC