Oggi, sabato 8 marzo, mentre scorro Instagram, uno dei tanti social dove le persone sfogano la loro frustrazione, mi appare questa citazione.
In un luogo in cui solitamente si trovano banalità, per la prima volta leggo qualcosa che mi costringe a fermarmi.
Rimango lì per ore, a riflettere su queste parole di Albert Einstein.
Mi chiedo: com’è possibile che siamo diventati così? Da dove nasce tutta questa crudeltà? Siamo capaci di trovare la forza per distruggerci, ma non riusciamo a trovare un modo per vivere in equilibrio.
Com’è possibile? In cosa ci stiamo trasformando?
Siamo passati dal temere il fuoco a costruire armi capaci di incenerire il mondo. Un tempo cercavamo rifugio nelle caverne, ora costruiamo bombe per distruggere il nostro stesso futuro.
E per chi? Per quale scopo? Il nostro nemico non è fuori da noi: il nostro nemico siamo noi stessi.
L’uomo appartiene al regno animale, tra tutte le specie a questo punto, è quella meno evoluta dal punto di vista emotivo.
Gli altri esseri viventi combattono per portare da mangiare ai loro piccoli, noi per dimostrare la nostra superiorità.
Sottomettiamo, umiliamo, distruggiamo, pur di lasciare un segno nella storia, a qualsiasi costo.
Ma perché siamo arrivati a questo punto? Esiste una spiegazione? Forse sì. Forse tutto questo non è altro che il riflesso della nostra ipocrisia, delle nostre fragilità.
Abbiamo bisogno di sentirci grandi, e per riuscirci siamo pronti a compiere azioni “eroiche”, anche quando di eroico non hanno nulla.
Siamo la causa del male, e questo male ormai domina intere società, cancellando gli ultimi frammenti di umiltà che ci rimanevano.
Siamo la prima specie animale che si autodistrugge, eppure, la scienza ci definisce la più evoluta.
Ma è davvero così? Va davvero tutto bene? Nessun altro, prima di noi, aveva mai progettato qualcosa di tanto grande con lo scopo di eliminare non solo chi ha di fronte, ma anche se stesso.
Col passare degli anni la nostra società avanza tecnologicamente.
Viviamo nell’immediatezza, nel lusso sfrenato, nella ricerca costante del nuovo, ma se da un lato ci evolviamo, dall’altro facciamo passi nella direzione opposta.
Sviluppiamo strumenti capaci di esplorare l’universo e di studiare le particelle più piccole, invisibili a occhio nudo, ma nessuno ha inventato tecnologie per misurare la nostra coscienza e fermare la nostra crudeltà.
E così andiamo avanti, con un solo obiettivo: “dominare”.
Ogni giorno che passa viviamo come se non succedesse intorno a noi, ma non capiamo che stiamo facendo del male a noi stessi.
Forse inizieremo a intervenire quando verremo colpiti in prima persona, ma allora sarà troppo tardi.
Klevin Kasmi – 5ACEC