La robotica è certamente l’aspetto preponderante dell’industria 4.0, ovvero la tendenza dell’automazione industriale che integra nuove tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business ed aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.
In questo periodo il settore è in forte sviluppo e la domanda di robot in Italia è aumentata, garantendo ai nostri studenti l’occasione di intraprendere una brillante carriera entro un anno. Il nostro Istituto collabora con Pearson, una casa editrice leader nella didattica educativa, e con Comau, un’azienda di riferimento nel campo dell’automazione industriale, che offre ai docenti e alle scuole un progetto didattico di eccellenza, mentre noi studenti possiamo ottenere un passaporto verso il nuovo mondo del lavoro: “Il Patentino della Robotica”, un certificato di uso e programmazione di robot industriali riconosciuto a livello professionale in tutto il mondo.
Gli studenti possono acquisire il titolo attraverso una severa valutazione conseguente al corso di formazione, tenuto dagli insegnanti accreditati come formatori, al fine di qualificarsi come esperti di robot già a scuola. I moduli formativi si alternano tra materiale disponibile sulla piattaforma di e-learning Comau ed incontri in presenza, al termine dei quali ogni studente ha un totale di cento ore riconosciute dal MIUR come attività di PCTO.
I docenti ITT di riferimento, che si occupano di organizzare e condurre il corso, sono Andrea Brozzetti, Mario Gigli, Marco Cianchetta e Sergio Colasante del Dipartimento di Elettronica, Elettrotecnica ed Automazione.
In questo campo la nostra scuola può contare sulla presenza di due dispositivi di eccellenza: NAO, un automa antropomorfo programmabile, ed EDO, il braccio robotico in grado di snodarsi su sei assi indipendenti, sul quale i ragazzi si esercitano per conseguire la certificazione Comau descritta in precedenza.
NAO
Con un’altezza di 58 cm, NAO è uno straordinario strumento di automazione che è diventato lo standard per l’istruzione e la ricerca, utilizzato come assistente per accogliere, informare e intrattenere le persone in modi innovativi presso aziende e centri sanitari.
È possibile interagire con il robot grazie a numerosi sensori, attuatori e motori che ne gestiscono lo scambio di informazioni con il mondo esterno e ne permettono i movimenti.
NAO non ha un’intelligenza artificiale che gli permette di apprendere e reagire in modo autonomo, ma si può farlo parlare, interagire e muovere grazie all’esecuzione di algoritmi programmati dagli studenti. Possiede degli altoparlanti con cui riproduce suoni e parole, dei microfoni ambientali con cui identificare il suono, interpretare le parole che gli si dicono, ed infine due videocamere poste sulla testa per triangolare le distanze.
Lo scorso anno gli alunni delle classi terze di Automazione hanno programmato NAO per raccontare storie a bambini della scuola dell’Infanzia, oltre a fargli riconoscere parole e figure, secondo i principi elementari della robotica educativa.
I professori Marco Cianchetta e Sergio Colasante implementeranno con i loro studenti ulteriori e sempre più complesse funzioni di elaborazione, finalizzate al riconoscimento di oggetti, emozioni umane e perfino volti.
EDO
EDO è un robot articolare open-source, prodotto dalla Comau, in grado di raccogliere oggetti ed eseguire qualsiasi applicazione di manipolazione e trasporto che rientri nei suoi parametri di processo. EDO possiede sei motori indipendenti che gli permettono di muoversi intorno ad altrettanti assi di rotazione e, pur essendo una versione didattica dei più complessi robot industriali, ne costituisce un’ottima piattaforma educativa.
Questo tipo di macchinario, definito in gergo tecnico “braccio robotico” o “ARM”, è ormai da tempo impiegato nelle principali industrie produttive, incluse le fabbriche di automobili del gruppo FCA e di tantissimi altri gruppi industriali di caratura internazionale in ambito automobilistico, aeronautico, ferroviario, ecc…
EDO viene gestito tramite un pannello operatore, un ambiente di simulazione in 3D ed un linguaggio di programmazione, denominato PDL2.
Ogni unità motorizzata ha un controllo meccanico ed elettronico autonomo, configurabile a seconda delle esigenze del processo produttivo. Con un braccio robotico si possono eseguire saldature, movimentazioni ed interventi di ogni genere nelle catene di montaggio.
Questo tipo di versatilità e questo grado di robustezza ed affidabilità, possono coadiuvare il lavoro dell’uomo, sollevandolo da azioni ripetitive ed al tempo stesso permettendo di eseguire incarichi gravosi in totale sicurezza.
Di: Samuele Zanchi – 3 AT