Il 28 ottobre 2024 è stato un giorno particolare, uno di quei momenti in cui si esperiscono concetti studiati sui libri e ci si rende conto che alcune realtà esistono davvero, e possono essere molto vicine a noi.
In una bella mattina di sole, infatti, ci rechiamo niente meno che al Tribunale di Terni per assistere a un’udienza legata al progetto “Violenza domestica e vittimizzazione secondaria”, che rientra nel progetto Legalità e anche nel percorso di Educazione Civica, accompagnati dalle prof.sse Lavecchia di Tocco, Pasqualini, Moret e Ardini.
All’ingresso passiamo sotto al metal detector, e già qui ci rendiamo conto che questa non è un’uscita come le altre; nella penombra del tribunale aleggia quell’aura di istituzionalità tanto presente sui libri di testo quanto poco compresa da noi studenti. Procediamo fino all’atrio del secondo piano, dove incontriamo la Presidente della sezione civile del tribunale di Terni, la dottoressa Monica Velletti, che ci accoglie con grande professionalità e affabilità, e ricapitola concetti chiave quali l’iter del processo penale, i ruoli dei protagonisti del processo (giudice, P.M., avvocati, vittima e accusato), come si dispongono in aula e il tipo di udienza che ci accingiamo a seguire. Cose già apprese a scuola, ma che vederle dal vivo sono contorniate da un’altra atmosfera.
Pochi minuti dopo ascoltiamo la deposizione della vittima. Per una volta nessuno di noi parla, nessuno cerca di sbirciare il telefono, nessuno chiede di andare in bagno. Siamo immersi in un tempo sospeso, rapiti dalle parole, dalla storia di una donna che è lì, a pochi passi da noi, dolorosamente tangibile nel dramma che sta vivendo.
È questo che toglie il respiro.
Capire che il male, il bene, il giusto e l’ingiusto fanno parte della vita, anche della nostra. Anzi, che l’esistenza è impastata di bene e male, ombra e luce, e che trovarsi dall’una o dall’altra parte di questa invisibile barricata è, troppo spesso, solo una questione di fortuna. È una lezione che non dimenticheremo, al di là del progetto scolastico, della storia di stalking raccontata in un’asettica aula di tribunale.
È una storia semplice alla fine, di quelle in cui povertà e bassezza umane la fanno da padrone. È una storia comune a tante persone, a tanti volti… e che non deve ripetersi più!
Classi 4BIA, 5BBS