Le certezze, piano piano, diventano fuliggine

Più cresciamo, più andiamo incontro a mille domande e tutte le nostre certezze, piano piano, si trasformano in dubbi. Quando siamo bambini, a tutti i nostri dubbi abbiamo quasi sempre una risposta dai grandi e forse, nella maggior parte dei casi, si tratta pure di una bugia, ma abbiamo sempre una spiegazione e siamo contenti di averla.
Mano a mano che cresciamo, le perplessità iniziano a raddoppiarsi, triplicarsi, quadruplicarsi, fino all’infinito.
Non abbiamo più una persona che ci dà la risposta, ma siamo noi stessi a doverla trovare.
Più diventiamo consapevoli di noi stessi, crescendo, più siamo incerti, insicuri e ci facciamo lacerare la mente da mille domande.
La nostra mente combatte contro le nostre idee malvagie, ma, una volta che queste entrano dentro, non riescono più a uscirne.
Essa conduce una battaglia lenta, ma le altre parti del corpo perdono la battaglia, firmando rapporti di pace con le nuove idee e scendendo a compromessi disumani.
Crescendo, si hanno più dubbi che giorni da vivere e le consapevolezze si trasformano in ulcere pronte a esplodere in qualsiasi momento.
Tutte le cose che facciamo sono sempre incerte.
Anche la morte è incerta: uno non sa mai quando sarà la sua ora.
Una persona pensa che con l’arrivo della morte tutto finirà, ma siamo davvero sicuri?
Dopo non si sa che fine faremo, se i nostri pensieri ci tormenteranno ancora di più, se ci sarà un’altra vita, ancora più sofferta, oppure se resteremo incoscienti per sempre.
Possiamo dire che la vita non è sempre come una fiaba, non ha sempre il lieto fine e la dicitura “Vissero tutti felici e contenti”.
La vita è misteriosa e, a volte, affascinante proprio per questo, perché ogni giorno ci vengono poste nuove sfide e noi dobbiamo essere sempre pronti a superarle, ma senza farci tormentare.
Le certezze che piano piano diventano incertezze sono la cosa più comune che viviamo crescendo.
Se prima, qualche anno fa, alla domanda “Vuoi continuare gli studi?”, ero certo di volerlo fare, oggi invece rispondo “Non lo so”.
Ogni giorno, con nuovi misteri, penso che sia difficile proseguire; la scelta più facile sarebbe quella di andare a lavorare per dare sostegno alla mia famiglia e non aggravarla ulteriormente proseguendo con gli studi universitari.
Ma questa sarebbe una scelta che farei per loro, non per me stesso.
Io farei altre scelte, ma si è sempre limitati in questo mondo.
Tutto velocemente si trasforma e questo ci destabilizza, impedendoci spesso di trovare qualcosa che riesca a farci superare le difficoltà e a tirarci su.

Klevin Kasmi – 5ACEC

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